Se si usa la bici al posto dell’auto privata per soddisfare, in parte o in toto, le proprie esigenze di mobilità si risparmia tempo e denaro, si inquina meno e si guadagna in salute. Ciclovagando vi può aiutare a farlo.
Ma per affermare questi principi bisogna combattere dei falsi miti fortemente radicati nella mente di noi italiani:
1) L’auto è uno strumento di ostentazione sociale
Intanto c’è da premettere che per noi italiani l’auto è stata caricata di valori simbolici che trascendono la sua funzionalità. Se un Olandese vuole apparire in società racconta del suo ultimo viaggio da sogno. Noi Italiani sfoggiamo l’auto di lusso, i vestiti e i gioielli. Se cominciassimo a calcolare quanto ci costa usare l’auto per soddisfare questo genere di bisogni, forse decideremmo di riorientare i nostri consumi e l’auto resterebbe un semplice mezzo di trasporto.
2) L’auto è più veloce dei mezzi pubblici
Come Italiani siamo anche fortemente convinti che l’auto sia più veloce della bici e di qualsiasi altro mezzo pubblico, ma partendo dal pregiudizio che non possiamo assolutamente far a meno dell’auto non consideriamo quanto costa acquistarla e mantenerla e non abbiamo idea di quante ore del nostro lavoro servono solo a pagare l’auto… e con essa la benzina, l’assicurazione, le tasse sulla benzina, l’autostrada, le multe, la manutenzione, il carrozziere, ecc. Abbiamo preparato un questionario che ti aiuterà a scoprirlo.
3) L’auto è più veloce della bici
Anche questo è un falso mito, in quanto è stato dimostrato che negli spostamenti entro i 7Km la bici è più veloce dell’auto. Se poi ci si deve spostare in città, magari nelle ore di punta, il concetto diventa immediatamente evidente.
Se invece di usare l’auto per spostarti usi la bici risparmi tempo anche perché fai 2 cose contemporaneamente: fai esercizio fisico e ti sposti. Se usi l’intermodalità bici + mezzi pubblici puoi usare il tempo in cui ti sposti lavorando al PC, socializzando o leggendo, invece di essere vincolato alla guida.
4) Se vai in bici quando fa freddo ti becchi un malanno
Di questo siamo convinti soprattutto noi meridionali. Mentre a Padova (dove fa freddo) le donne vanno in bici con tacco e gonna e in Olanda si va in bici col ghiaccio, il vento e la pioggia, da noi la mamma ti raccomanda di non andare in bici se piove, se c’è vento, se fa caldo ecc., altrimenti potresti prenderti il famigerato “colpo d’aria”.
Questa fobia del “colpo d’aria” che provoca malanni d’ogni tipo è fortemente radicata nella nostra cultura meridionale ma, come dimostrano generazioni di settentrionali, basta prendere le opportune precauzioni perché il “colpo d’aria” resti solo negli archivi delle nostre superstizioni.
5) Non si possono portare i bambini in bicicletta, altrimenti si raffreddano
Sempre a causa del “colpo d’aria” per la nostra mentalità meridionale, i bambini non possono essere portati in bici sul seggiolino posteriore, né nel carrello trainato dal genitore perché prenderebbero freddo e si ammalerebbero.
Una volta un pediatra ci raccontò un aneddoto di un nostro concittadino che in Finlandia, in una giornata molto piovosa aveva visto un padre in bici con il figlio nel carrellino dietro la bici, fermarsi davanti a un supermercato. Mentre pensava di andare a riprendere quel padre per questo comportamento considerato, gira l’angolo e vede una fila di bici con carrellini parcheggiate davanti al supermercato.
6) Non si può andare a fare la spesa con la bici
È vero, se si va in bici è più difficile trasportare molta roba a casa come facciamo quando andiamo ai centri commerciali, ma attrezzandosi con carrelli e borse è comunque possibile trasportare il necessario ed è più facile fermarsi presso gli esercizi commerciali che si incontrano lungo i nostri percorsi quotidiani: casa-scuola, casa-lavoro ecc.
7) Non è sicuro spostarsi in bici perché mancano le piste ciclabili
Questo è il solito cane che si morde la coda: finché non ci saranno abbastanza ciclisti non si investirà molto in piste ciclabili, intanto però potremmo cominciare a sfruttare la viabilità secondaria poco battuta dalle auto, sia quella extarurbana che quella interna alle nostre città, per spostarci in bici. Delle buone dinamo, dei giubbotti catarifrangenti e qualche campanello possono essere validi alleati per conquistare spazi alla mobilità in bicicletta.
Se decidete di spogliavi dei pregiudizi che ci rendono schiavi dell’auto, di mettervi una mano alla coscienze e l’altra al manubrio per provare a muovervi di più in bici, Ciclovagando può aiutarvi a:
1) calcolare il costo chilometrico dei vostri spostamenti con i mezzi attualmente impiegati;
2) calcolare il vantaggio salutistico che deriverebbe dall’uso della bicicletta;
3) individuare accorgimenti e accessori che possono favorire l’uso della bicicletta per le vostre esigenze;
4) elaborare un nuovo piano di mobilità per soddisfare le vostre esigenze di spostamento;
5) calcolare il costo chilometrico del nuovo “piano di mobilità” proposto.